Il mondo digitale e la fede – Un santo tra noi

02 Novembre 2020
Più di 41 mila pellegrini si sono recati alla tomba del Beato Carlo Acutis dal 1 al 19 ottobre. Il ragazzo di 15 anni è stato beatificato ad Assisi.

In 19 giorni più di 41 mila pellegrini si sono recati alla tomba di Carlo Acutis che prima della canonizzazione è stata aperta e si poteva vedere il suo corpo. Il 10 ottobre ad Assisi, durante una cerimonia celebrata nella Basilica di San Francesco, Carlo Acutis è stato beatificato. Secondo il comunicato emesso dalla diocesi di Assisi circa 2170 pellegrini al giorno si sono recati alla tomba dal 1 al 19 ottobre, anche se dovevano rispettare serie disposizioni per la pandemia. In questi giorni, sotto una parete di vetro si vedeva il corpo dell’adolescente quasi completamente conservato, ricostruito solo alla mano e alla faccia. Portava i vestiti dei suoi coetanei: jeans e scarpe sportive Nike.
Il 19 ottobre hanno celebrato la messa alla sua tomba, poi hanno chiuso la tomba, messo il marmo sul vetro, segnalando la fine delle celebrazioni. La messa è stata celebrata dal vescovo Marcello Semeraro, nuovo prefetto della Congregazione dei Santi, con la concelebrazione anche del vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gialdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino che ha detto: ci saranno altre occasioni per i fedeli a vedere il corpo del nuovo beato. La chiesa resterà aperta ai visitatori – ha promesso il vescovo, così i fedeli avranno altre occasioni a pregare alla tomba e chiedere l’intercessione di Carlo Acutis. Il vescovo Sorrentino ha ringraziato Dio per le grazie di queste due settimane perché quelli che si sono aggiunti personalmente alle celebrazioni prima e dopo la canonizzazione, hanno vissuto giorni stupendi davvero inimmaginabili, incredibili. „Quello che abbiamo vissuto sia davvero un tempo di grazia per portare fiori e frutti nell’avvenire… La grande partecipazione di fedeli è il segno che Carlo è il Santo tra noi” – ha aggiunto.
Il giovane cresciuto a Milano è stato un adolescente come i suoi coetanei, forse con più talenti della media: da molto giovane ha studiato programmazione, ed è stato fortemente affascinato dal Gesù Eucaristico, anche se i suoi genitori non lo educavano in modo particolarmente religioso, in quel periodo non andavano in chiesa. Carlo con la sua conoscienza digitale ha potuto far vedere a molti i miracoli eucaristici. Ai visitatori del suo sito ha condiviso: „Più Eucaristie riceveremo e più diventeremo simili a Gesù e già su questa terra pregusteremo il Paradiso”.

Fonte: Magyar Kurír