Justo Antonio Lofeudo, l’apostolo dell’adorazione eucaristica perpetua

02 Giugno 2021
„Mi ricordo bene: un giorno, finito il lavoro, sono uscito a fare due passi. Durante la passeggiata mi sono chiesto: perché sono al mondo?” – Justo Antonio Lofeudo si è posta la domanda di molti di noi. Anzi, ne ha trovato anche la risposta.

Justo Antonio Lofeudo, di origine italiana, è nato in Argentina. Ė uno dei fondatori della comunità religiosa Missionari della Santissima Eucaristia, l’apostolo dell’adorazione eucaristica perpetua. Compie il suo servizio innnanzitutto in Italia e Spagna, la prima volta è venuto in Ungheria nel 2014 per aiutare a realizzare la cappella dell’adorazione perpetua della chiesa dei Frati Scolopi di Vác.

Tremila cappelle dell’adorazione eucaristica perpetua al mondo

Grazie alla Missione dell’Eucaristia oggi esistono tremila cappelle dell’adorazione eucaristica perpetua al mondo. Quasi la metà di esse si trova negli Stati Uniti dove il movimento è presente da 50 anni. Ci sono cappelle dell’adorazione eucaristica perpetua anche in Iraq, Siria, Nepal e Kazakhstan. Padre Lofeudo ha partecipato nella costruzione di 60 cappelle dell’adorazione eucaristica perpetua in Spagna. Nel 2018 alla messa celebrata a Budapest-Kelenföld, nella Cappella di San Gherardo ha detto sulla forza straordinaria trasfigurativa dell’adorazione eucaristica perpetua: „L’adorazione è un dono di Dio alla nostra epoca. Dio nella cappella ci rende migliori senza fare alcun rumore”.

„Potrei diventare responsabile ma non sono stato creato per questo”

Justo Antonio Lofeudo è uno delle persone che sono state battezzate ma non hanno praticato la religione. Si è costruito una bella carriera da ingegnere chimico, assunto da imprese multinazionali e ha potuto viaggiare in tutto il mondo. „Ricordo bene il periodo quando lavoravo in Brasile. Sono stato giovane, la mia carriera era in salita, cioé andava tutto benissimo… Mi ricordo bene: un giorno, finito il lavoro, sono uscito a fare due passi. Durante la passeggiata mi sono chiesto: perché sono al mondo? Ho visto che essendo perseverante nel lavoro posso andare lontano presso l’azienda dove lavoravo, posso anche diventare responsabile. Ma sapevo che non ero stato creato per questo. Ogni volta che avevo raggiunto un risultato ho sentito un vuoto dentro di me” – ha condiviso in una sua testimonianza.

Per 35 anni lontano da Dio

All’età di trenta’anni ha capito di non voler lottare per le cose materiali. Si è trasferito in Italia, curioso dell’ordine dell’universo. Ha iniziato un digiuno di due anni ed ha capito di voler stare più vicino a Dio. Ha avuto messaggi dalla Madonna, in diversi luoghi del mondo. „Prima ho vissuto a Verona, poi nel 1989 mi sono trasferito a Bergamo. Ho lavorato come esperto d’ingegneria. Una volta sono andato a Torino per lavoro ma l’incontro è stato disdetto e questo mi ha dato la possibilità di scoprire la città. La prima destinazione è stata la Cattedrale di San Giovanni Battista, luogo che custodisce la Sindone. Sono arrivato verso le quattro-cinque del pomeriggio. Nella chiesa c’erano poche persone. Un padre leggeva un libro di preghiere nel confessionale. Prima ho guardato la Sindone e ho sentito che era vera. Devo confessare che prima, quando sono ancora stato lontano dalla fede, ho pensato che fosse un falso.” Stava davanti alla Sindone e ha pensato di dover andare a Medjugorje. Ma è anche stato il momento opportuno per la confessione. Ha sentito vergogna per aver passato 35 anni lontano da Dio.

„Ho fatto alcuni passi verso il confessionale, poi mi sono girato ma non sono uscito dalla chiesa. Alla fine ho avuto la spinta necessaria dall’alto e mi sono trovato nel confessionale. Ho detto al padre di voler confessare i miei peccati. Ha detto: Va bene, inginocchiati! E gli ho detto di voler confessare tutta la mia vita. Dopo 35 anni ho confessato i miei peccati. Il prete ha detto che il più grande dei peccati era essere vissuto lontano da Dio per tanti anni. Voleva consolarmi, ma aveva ragione. Mi ha sciolto dai peccati e in quel momento sono scoppiato in lacrime. Mi ha messo la mano sulla spalla e ha detto: Non ti preoccupare, la Chiesa abbraccia non solo i santi ma anche i peccatori.”

Nuova vocazione

Dopo tutto Lofeudo ha fatto un viaggio a Medjugorje e quel viaggio gli ha cambiato la vita. „A causa della Beata Maria Vergine ho lasciato alle spalle tutti i miei peccati del passato” – ha scritto più tardi. Lo stesso anno, a Natale è tornato a Medjugorje e ha scelto la vocazione di prete. Ha studiato filosofia e teologia dai domenicani. Quasi subito dopo essere consacrato ha sentito la chiatata all’adorazione eucaristica perpetua. È stato un incontro a precedere questa chiamata, con il padre Martin Lucia che ha visitato l’Argentina. Lofuedo ha condotto dei programmi alla radio e gli hanno chiesto di fare un’intervista con lui. Il risultato della loro conversazione è stato aprire tre cappelle dell’adorazione eucaristica perpetua a Buenos Aires. E Lofeudo ha sentito nel suo cuore una forta chiamata a metterci la vita.

Il frutto dell’adorazione eucaristica perpetua: vite salvate

L’apostolo dell’adorazione eucaristica perpetua svolge il suo servizio soprattutto in Italia e in Spagna ma cerca di realizzare l’adorazione eucaristica in tanti luoghi. Justo Antonio Lofeudo sperimenta i tanti frutti dell’adorazione eucaristica perpetua. La prima cappella dell’adorazione eucaristica perpetua a Madrid l’hanno realizzata in un ambiente di cattiva fama, e il luogo è diventato più sicuro grazie all’iniziativa. Alla città di Prato in Italia una notte una donna agitata è entrata nella chiesa in cui il parroco stava in preghiera davanti al Santissimo Sacramento. La donna ha raccontato in lacrime che alcuni minuti prima era andata verso un ponte per buttarsi giù ma ha perso l’orientamento e ha visto una luce, ha cominciato a seguirla e l’ha guidata nella chiesa. Allora, come ha detto, ha sperimentato una luce spirituale, Gesù Cristo che è la risurrezione e la vita. Allora ha compreso che è stata una follia l’idea del suicidio a causa della solitudine, della perdita del lavoro.

Secondo Lofeudo la differenza principale tra la preghiera tradizionale e l’adorazione del Santissimo Sacramento è che nella seconda esprimiamo il più alto onore per Dio creandosi comunità. Annunciamo che Lui è il nostro Re, il Re dei re, e ne facciamo testimonianza davanti a tutti, anche agli atei.

Padre Justo Lofeudo tiene una relazione l’8 settembre al Congresso Eucaristico Internazionale a Budapest, all’Hungexpo con il titolo: Il rinnovamento delle parrocchie e delle diocesi attraverso l’adorazione eucaristica perpetua. Registrati e ascolta l’apostolo dell’adorazione eucaristica perpetua!

Fonte: radiomaria.at, ujember.hu, magyarkurir.hu, youtube, szentgellertplebania

Foto: Magyar Kurír